Descrizione
“L’opera aperta di Coltro sfida l’infinito e si manifesta di fronte allo spettatore costretto a confrontarsi con una visione frammentata e problematica con il Quadro Mediale che agisce come apparizione instabile cancellando ogni volta le tracce mnemoniche. Non c’è più un tempo di contemplazione, bensì la prospettiva del cambiamento secondo una logica che sembra assorbire le nevrosi e le idiosincrasie della contemporaneità. Per sua natura il Quadro Mediale non torna indietro e non contiene tracce del proprio passaggio, ma innesca un processo di progressiva trasformazione secondo il volere dell’artista che ha potere di vita e di morte sulle proprie creazioni.
Coltro può intervenire sul soggetto introducendo una sequenza o una colorazione rinnovata. Oppure modificare l’immagine appesa alla parete di casa trasformando magicamente un paesaggio in un ritratto”.
Dal testo La rivoluzione del Quadro Mediale di Alberto Fiz