Descrizione
Il Bello e le Bestie: Metamorfosi Artifici e ibridi dal Mito all’Immaginario Scientifico – A cura di Lea Vergine e Giorgio Verzotti – Editore: Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto & Skira, 2004
La pubblicazione (catalogo dell’omonima mostra), come spiega bene Verzotti, traccia una carrellata partendo dagli autori del Cinquecento, per poi soffermarsi soprattutto nell’ ‘800-‘900 e quindi, nel più imminente contemporaneo, includendo alcuni dei suoi grandi protagonisti, tra cui citiamo Frances Bacon, Joseph Beuys con il coyote di “I like America and America likes me”, Gina Pane immortalata con il volto ricoperto di vermi “in una delirante anticipazione della propria morte e decomposizione”, Frida Kahlo che si identifica nell’animale vittima, Ana Mendieta, Jan Fabre e i suoi coleotteri, Marina Abramovic in una performance di sessanta minuti mentre cinque pitoni, non nutriti da settimane, si muovono sul suo corpo immobile, Louise Bourgeois nelle due versioni, con il suo ragno e ripresa con sembianze feline da Aspassio Haronitaki, Francesco Clemente, Vettor Pisani, Giuseppe Maraniello, Mimmo Paladino e i suoi idoli arcaici, Kiki Smith con disegni riproducenti delle centauresse addolorate, Juul Krajier e le sue donne-uccello impiccate, Luigi Ontani che “si ritrae come grande centauro napoleonide”, Maurizio Cattelan con lo scoiattolo suicida, William Wegman con il suo cane rivestito con abiti umani, fino alle metamorfosi barocche subite dal corpo di Matthew Barney nel fantasmagorico ciclo filmico “Cremaster”.