Descrizione
IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. De Luca editore 1965. Profusamente illustrato. Prefazione di Bonaventura Tecchi e Fortunato Bellonzi. Introduzione di Guido Perocco. Numerose tavole in nero delle opere di: Accardi, Afro, Alviani, Anselmi, Arduini, Barbisan, Barisani, Bendini, Borra, Cotugno, Greco, Mafai, Perilli, Radice, Strazza, Tancredi.
“Il 22 novembre 1965 si apre la IX Quadriennale. Per la prima volta i critici entrano a far parte in maniera prepondenrante della giuria di accettazione e della commissione inviti, in passato formate quasi esclusivamente da artisti. La mostra risente del clima di quegli anni, intensi e politicizzati, nei quali vengono criticati i sistemi di selezione e anche i musei. È una delle Quadriennali più affollate di artisti e di opere. Oltre 750 gli espositori, circa 3000 le opere in mostra. Tre chilometri di quadri e sculture. Manca la mostra storica. Ben 31 le retrospettive di artisti scomparsi negli ultimi anni, come quelle dedicate a Casorati, Depero, Donghi, Ligabue, Mafai, Morandi, Sironi, Trombadori. I giovani artisti portano l’arte cinetica, visuale, programmata e op: il Gruppo Uno (Uncini, Carrino, Frascà), il Gruppo T di Milano (Boriani, Anceschi, Colombo). E poi Getulio Alviani, Franco Cannilla. Vi sono i neodada e i pop, che dimostrano di aver ben assimilato la lezione d’Oltreoceano: Franco Angeli, Tano Festa, Gino Marotta, Mimmo Rotella. Tra i neofigurativi: Alberto Gianquinto, Bruno Caruso, Giannetto Fieschi, Carlo Guarienti. Il salone centrale accoglie opere di Luciano Minguzzi, Mario Negri, Emilio Greco, Umberto Mastroianni, Marcello Mascherini, Pericle Fazzini. Nelle diverse sale: Andrea e Pietro Cascella, Mirko, Giò Pomodoro, Leoncillo. Vengono premiati, tra gli altri, Mauro Reggiani, Giulio Turcato, Alberto Viani, Mirko Basaldella.” [www.quadriennalediroma.org]