Descrizione
“L’approccio di Marion Milner alla creatività psichica differisce sotto molti aspetti da quelli generalmente noti e accettati, con i quali i lettori di psicoanalisi hanno una certa familiarità. Come oggetto della sua ricerca, la Milner non sceglie l’artista professionale e riconosciuto, ma se stessa come pittrice dilettante; non il capolavoro finito ma le sue difficoltà e i suoi sforzi maldestri da principiante nel disegno e nella pittura. In breve, non analizza la misteriosa e sfuggente abilità del genio che si esprime attraverso la pittura, ma, come suggerisce il titolo del libro, le diffusissime ed irritanti limitazioni che impediscono all’individuo comune di esprimere la propria creatività. È affascinante, per il lettore, seguire i tentativi dell’autrice di liberarsi dagli ostacoli che le impediscono di dipingere, e paragonare questa battaglia per la libertà dell’espressione artistica alla battaglia per la libera associazione e lo svelamento della mente inconscia, che costituiscono il nucleo del lavoro terapeutico dell’analista” (Anna Freud).