Descrizione
“Sohail Karmani ha raggiunto l’obiettivo di ritrarre la sua gente, e lo ha fatto in modo magistrale.”
Emilio Morenatti
Emilio Morenatti
Ci siamo abituati a pensare alle città come dati e numeri. Sohail Karmani muta i dati in volti, i numeri in persone. Un atto catartico per ritrovarsi in contatto con il reale concetto dell’umano. Mi piace pensare al suo lavoro non come alla sua fotografia, ma come alla sua profonda visione di un mondo che ci sfugge. Sohail trova il modo, attraverso la sua fotografia, di farci stare in piedi come di fronte ad altari fatti di sguardi veri, di carne viva, di piedi sporchi che magnificano la vita. Sohail Karmani ci trasporta su un pianeta che magnifica l’uomo nella sua vera essenza per la generazione 3.0, figlia dei pixel. La sua opera diviene e diventa carne da toccare, capelli da accarezzare, volti da amare. La sua mente possiede gli strumenti per trasformare il metafisico in fisico, l’esteriore in interiore, le avventure del corpo in avventure dello spirito. Non siamo noi a guardare le sue opere. Sono loro che ci osservano.
Mustafa Sabbagh, 2019
Mustafa Sabbagh, 2019
Sohail Karmani ha prodotto straordinarie immagini dalla sua città d’origine, in Pakistan, raggiungendo un grado di sensibilità e intimità che si può cogliere appieno nelle persone che ha ritratto, forti, dignitose e sicure di sé. La sua fotografia, d’impostazione formale, è resa speciale da una texture quasi pittorica, immagini equilibrate e composte e un forte senso dello stile.
Ed Kashi