Descrizione
Navigo sulla carta geografica e segno col dito la traiettoria possibile della mia vita. Mi piace ancora tirare fuori dallo scaffale l’Atlante mentre guardo il mare. Sul grande tavolo potrei aprire altre carte, grandi mappe, ma per i miei progetti basta un quaderno a darmi la forza, ricerco con essi le mie convinzioni, rimetto in discussione le mie certezze per consolidarle ancora: l’intuizione del mestiere e la ragione della poesia. Vivo in questo dualismo apparentemente contrastante la concezione delle mie cose, la costruzione della mia ipotesi di vita.